LA REGGINA SBATTE SUL MURO DEL FRANCAVILLA

Quando una squadra si presenta con cinque difensori e tre centrocampisti con spiccate qualità difensive, la partita non può avere spunti particolari. In tutto il primo tempo, infatti, la Reggina ha sofferto il bunker issato da Mister D’Agostino e non ha potuto produrre alcunché. Dall’altra parte della barricata, la Virtus Francavilla ha fatto il minimo sindacabile richiesto dal suo allenatore: difesa ad oltranza e null’altro. Ossia l’anticalcio che fa parte del calcio.

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Nella Reggina Giuliano Laezza viene preferito a Simone Auriletto e Falou Samb a Claudio Sparacello per cui i centimetri dovrebbero avere sinonimo di qualità ma così non è. D’altronde, nell’altra sponda c’è gente votata a immolarsi pur di evitare figuracce: Lugo Martinez, Maccarrone, Prestia, Partipili e Sicurella non farebbero passare un chicco di grano da quelle parti. E così è: non passi l’amaranto. La partita risulta quindi bloccata, sonnacchiosa, inguardabile: mai un tiro in porta, mai un accenno di bel calcio, mai un fraseggio degno di nota, mai un qualcosa di trasferibile sul taccuino che, giocoforza, rimane verginello. Ed i fischi, secondo noi ingenerosi, dei pochi tifosi della Reggina si fanno sentire fino a Lazzaro.

Il secondo tempo vede la Reggina più determinata anche perché Maurizi toglie dal campo l’inesperienza di Samb per far posto alla ”voglia di rivalsa” di Sparacello. Nel Francavilla entrano Anastasi, Triarico, Biason e Viola per cui si può pensare che D’Agostino vorrebbe pungere ma non è propriamente così perché è la Reggina a fare la partita senza però portare grasso pericoli verso la porta di Salone rimasto pressoché inoperoso. E i fischi si elevano fragorosi al Granillo. La squadra amaranto avrebbe bisogno di idee e verticalizzazioni e quindi di una mente capace di estrarre il coniglio dal cilindro e quindi ecco Tulissi al posto di Marino quando mancano 15 minuti al fischio finale. E proprio il fantasista ex Primavera del Torino accende la contesa con i suoi tocchi di prima e le sue invenzioni per liberare Bianchimano, Castiglia e Fortunato. Peccato per la mira sbilenca così come debole è il colpo di testa di Ferrani a due minuti dal 90′. Per la verità, Bianchimano lanciato da Castiglia – quando si era intorno all’ora di gioco – aveva battuto il portiere pugliese. Dello stesso parere non è stato il direttore di gara il quale decideva di annullare la rete del centravanti amaranto per un fuori gioco che le immagini televisive hanno dimostrato chiaramente inesistente. Peccato.

Secondo pareggio in sette giorni al Granillo: dopo il Fondi, infatti, è la Virtus Francavilla a uscire indenne dal Granillo. Se con i laziali la squadra di Maurizi aveva tirato in porta cogliendo un palo e costringendo Elezaj agli straordinari, oggi Salone ha dovuto compiere la normale amministrazione. Involuzione tecnica rispetto al Fondi ed alla splendida vittoria di Catanzaro? Troppi passaggi in orizzontale, poche idee e cross maldestri è la risposta approssimativamente più coerente. E lunedì sera incombe il derby in casa del Cosenza.

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